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ZSNC0069834/De Interferentia Entis Residui.

L’apparizione spettrale è una tensione ontologica. Il disvelarsi dell’instabilità del mondo nella sua verità effettiva di codice imperfetto. Eco senza centro/doppio informazionale/residuo simbolico/sovraccarico mnesico. Un modo di essere del reale quando il reale si spezza. Esistenza obliqua/marginale/irrilevante. Il tempo, concepito come ordine computazionale, è fallibile. I fantasmi sono il suo errore fenomenico. Appaiono dove l’elaborazione dell’algoritmo del tempo collassa.

Osservato come oggetto computazionale, il fantasma è funzione informazionale non risolta. Un effetto senza causa. In una matematica spettrale 1 è nodo di Möbius temporale 2/serie divergente 3/variabile impazzita 4. L’apparizione spettrale è un fallimento entropico. Frammento che non decade ma resiste al degrado termodinamico del mondo. Il tempo non è continuo ma quantizzato/strappato/segnato. I fantasmi sono marcatori locali di questa discontinuità: appaiono dove il tempo si incunea.

I fenomeni spettrali ricorrono. Ripetono frasi/gesti/pattern. La ricorsione non è identità. È iterazione imperfetta. Il fantasma non ripete un evento: lo reintroduce nel codice. È slittante/errato/divergente. Vettori cognitivi disincarnati. Flussi informativi capaci di interferire con la coscienza ospite. Non si manifestano come altri ma come rumore interno 5. Appaiono dove la soglia è sottile. Dove la topologia semantica del mondo si fa instabile, ambigua, perforata. Spazi liminari 6/stati transitori 7/linguaggi rotti 8.

Il fantasma è sintomo della soglia, messaggero involontario della piega topologica in atto. L’ontologia spettrale è non-euclidea. Il fantasma è ripiegamento. Punto in cui l’essere si tocca da due lati diversi. Intersezione non ammessa, collisione tra linee temporali che non si fondono. E densità ontologica: luogo in cui il reale contiene più informazione di quanto dovrebbe. Nel loro esistere come quasi-essere, i fantasmi rivelano una matematica non ancora scritta. La matematica dell’interferenza.


  1. Capace di descrivere topologie non integrate nel nostro ordine dei corpi. 

  2. Evento ripiegato su se stesso, indistricabile. 

  3. Funzione che non tende a un limite ma ritorna/insiste/si aggroviglia. 

  4. Attrattore strano, deviazione permanente dell’ordine. 

  5. Memoria non tua/voce senza emittente/intuizione aliena/evento che precede il suo verificarsi. 

  6. Scale/porte/corridoi. 

  7. Sonno/estasi/trauma. 

  8. Balbettii/urla/glossolalie.