L’apparizione spettrale è una tensione ontologica. Il disvelarsi dell’instabilità del mondo nella sua verità effettiva di codice imperfetto. Eco senza centro/doppio informazionale/residuo simbolico/sovraccarico mnesico. Un modo di essere del reale quando il reale si spezza. Esistenza obliqua/marginale/irrilevante. Il tempo, concepito come ordine computazionale, è fallibile. I fantasmi sono il suo errore fenomenico. Appaiono dove l’elaborazione dell’algoritmo del tempo collassa.
Osservato come oggetto computazionale, il fantasma è funzione informazionale non risolta. Un effetto senza causa. In una matematica spettrale 1 è nodo di Möbius temporale 2/serie divergente 3/variabile impazzita 4. L’apparizione spettrale è un fallimento entropico. Frammento che non decade ma resiste al degrado termodinamico del mondo. Il tempo non è continuo ma quantizzato/strappato/segnato. I fantasmi sono marcatori locali di questa discontinuità: appaiono dove il tempo si incunea.
I fenomeni spettrali ricorrono. Ripetono frasi/gesti/pattern. La ricorsione non è identità. È iterazione imperfetta. Il fantasma non ripete un evento: lo reintroduce nel codice. È slittante/errato/divergente. Vettori cognitivi disincarnati. Flussi informativi capaci di interferire con la coscienza ospite. Non si manifestano come altri ma come rumore interno 5. Appaiono dove la soglia è sottile. Dove la topologia semantica del mondo si fa instabile, ambigua, perforata. Spazi liminari 6/stati transitori 7/linguaggi rotti 8.
Il fantasma è sintomo della soglia, messaggero involontario della piega topologica in atto. L’ontologia spettrale è non-euclidea. Il fantasma è ripiegamento. Punto in cui l’essere si tocca da due lati diversi. Intersezione non ammessa, collisione tra linee temporali che non si fondono. E densità ontologica: luogo in cui il reale contiene più informazione di quanto dovrebbe. Nel loro esistere come quasi-essere, i fantasmi rivelano una matematica non ancora scritta. La matematica dell’interferenza.
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Capace di descrivere topologie non integrate nel nostro ordine dei corpi. ↩
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Evento ripiegato su se stesso, indistricabile. ↩
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Funzione che non tende a un limite ma ritorna/insiste/si aggroviglia. ↩
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Attrattore strano, deviazione permanente dell’ordine. ↩
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Memoria non tua/voce senza emittente/intuizione aliena/evento che precede il suo verificarsi. ↩
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Scale/porte/corridoi. ↩
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Sonno/estasi/trauma. ↩
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Balbettii/urla/glossolalie. ↩