Il male come principio. Forza immanente costitutiva dell'Occidente. Individuo/collettività/progetti: sistema perfetto di dissoluzione. L'orizzonte perpetua la propria fine. Si autoregola all'interno del preliminare concetto di «città stregata»1. Formazione urbana caratterizzata da ricorrenze anomale. Tempio di indagine sulla decomposizione. Semantiche e disallineamenti tumorali. In ogni residuo di senso si invocano le condizioni lunari. «Spazio liscio forzatamente striato». «Stanze aneddotiche». La progressiva subordinazione del vivente: episodi di piazza, funzione di scambio. Tutte le periferie una notte urbana residuale. Il suo fondamento premonitore: sintomi cancerogeni, stregoneria. Ogni dominio si autoalimenta in sogni di amputazione. Il principio cosmico: divorarsi le mani. Sanare le piccole ferite. La sensazione strana, le ossa, l’immagine nello specchio. Il sapore dei tagli. Chiudendo gli occhi - riaprirli ricominciare a fissare sciacquarsi la faccia inspirare a fondo. Puro motore sociale/categoria politica/rete interconnessa. Noluntas del reale, un velo di negazione pura. Sotto: come sempre l’orrore.
La conseguenza di questa operazione è l’espunzione del negativo. Riduzione dell’irriducibile. Dopo la qualità è negata la la negazione. La possibilità stessa della frattura. La struttura invisibile del mondo: l’indistinto. Ripetizione, processo ininterrotto di equivalenza. Ogni istanza si riconfigura come nodo in un flusso che la precede e la dissolve simultaneamente. Vocazione terminale: il mondo senza resto. Sistema che non produce più differenza: ha assimilato ogni elemento alla logica del dispositivo. Ogni evento è stato anticipato. Ogni possibilità già inclusa nella struttura che la regola. Ripensare a tutte le onde. Qualunque cosa si stiano dicendo la conversazione si interrompe. Sta divorando ogni centimetro di pelle. Agglomerati, infrastrutture terminali, manifestazioni settoriali. La finta sovversione semantica: è finito il tempo 2 dell’insulto politico-sociale che diventava nome e medaglia per l’insultato 3. La minoranza 4chiede. Dai media, prima, dalla legge, poi. La venerazione.
Ci si ritrova così a 40 anni ad avere più in comune con la città che con te. Siamo anche noi ontologicamente opachi ed ostili. Opachi perché l'intimo è divenuto privato e il privato pubblico 5. Ostili perché lo sai. La città stregata è tutto questo. È noi. Interferenze.