Habitaculum Nihili. Tractatus Necrosophicus in Tribus Apparitionibus.
I. Prologus Infestationis: Fundamentum ut Echo Deserta.
La metafisica è morta: scannata. Il corpo: privo di centro: nei corridoi dell’essere come cadavere insepolto. Non è più ordine né necessità: è avanzamento del nulla in forma tecnica. Non più fondamento: ricordo del fondamento. Come ogni ricordo: infesta.
Nel cuore della modernità non c’è un vuoto: c’è un residuo. La filosofia: non più fondazione: manutenzione spettrale. Ronzio logico/rumore bianco/perturbazione che non ordina: disturba. L’ontologia: fonetica del silenzio: il pensiero non crea: ripete. Ripete perché è morto.
Il fondamento ritorna: come macchia/eco/immagine bruciata sullo sfondo dell’epoca. Ectoplasma concettuale. Nessun logos: tracciati automatici 1.
Il pensiero ha smesso di pensare continuando a funzionare.
II. Architectura Irreversibilis: Domus velut Dispositivum Non-Praesentiae.
La casa stregata: forma abitabile della perdita del fondamento. Non spazio altro: paradigma di tutti gli spazi. Ogni costruzione oggi: frammento/soglia non attraversabile/architettura del residuo. L’architettura moderna seziona. Le stanze amplificano l’assenza riflettendo l’impossibilità della presenza.
Il moderno ha prodotto interfacce in luogo di città. Muri: membrane logistiche. Pavimenti: flussi. La casa non protegge: espone. Non chiude: trasmette. Lo spazio: midollo dell’inorganico 2.
La casa stregata: la norma occultata. La sua stregoneria non è nella paura ma nella verità: rivela che tutto è già morto//che nulla è mai stato pienamente vivo.
Non c’è più nulla da infestare: siamo già infestati.
III. Theorema Cogitationis Residuae: A Fundatione ad Circumitum.
Il pensiero spogliato della sua verticalità: pura funzione di adattamento. Si ripete in forma computazionale non più ermeneutica. Si riformula/si ricicla/si reitera. Nulla si comprende//tutto si esegue. L’ontologia si dissolve in prestazione.
Definizione:
Ψ(t+1) = f(Ψ(t), A) dove Ψ è il pensiero al tempo t, e A è il set delle operazioni algoritmiche disponibili.
Il pensiero non fonda: propaga. Non illumina: si auto-clona. Ogni atto mentale è ripetizione del deragliare originario. Siamo nella caricatura automatizzata della metafisica. Il fondamento sopravvive come suicidio replicante. Non più domanda sul senso: ridondanza della stessa assenza 3.
Pensare oggi significa: abitare il postumo.